Imprinting, il mio luogo della memoria


Io sono lucana, sono nata e cresciuta in questa regione poco conosciuta forse, ma meravigliosa.
Vengo da un paese della provincia di Potenza e qui è imponente la presenza del Monte Vulture, un vulcano spento da migliaia di anni.
Grazie al terreno vulcanico, è molto sviluppata l'agricoltura e la coltivazione della vite; in questi luoghi infatti viene prodotto l'Aglianico del Vulture.




Un personaggio importante in questo territorio è Federico II di Svevia, che nel 1231, emanò le -costituzioni Melfitane, una riforma che rivoluzionò l'agricoltura, eliminando tutti i privilegi dei feudautari in quanto non mantenevano bene le campagne circostanti, ha regolamentato la manutenzione dei boschi. Nella città di Melfi è conservato forse uno dei suoi unici ritratti, nella chiesa di Santa Margherita.




Un altro elemento importante che segna la presenza di Federico II di Svevia in questo territorio è sicuramente il suo castello.

 Il castello è stato costruito su una roccia compatta di colore scuro, che rappresenta una vecchia colata fuoriuscita da un centro eruttivo secondario che si trova proprio dove oggi è presente la città di Melfi.
Questo castello è tra i più importanti castelli medievali d'Italia, risale al periodo normanno e nel periodo svevo vennero effettuati diversi restauri.
In questo territorio è molto importante il rapporto tra uomo e natura, che fa da protagonista.


Un elemento naturale decisivo è l'acqua, infatti qui sono presenti diverse aziende di acqua minerale tra le più conosciute abbiamo la Gaudianello.

Il luogo principale del mio imprinting è la località di Monticchio, un luogo incontaminato, immerso nella natura dove assieme alla mia famiglia passavamo molto tempo il fine settimana facendo escursioni, giri a cavallo e anche semplicemente pranzare all'aperto vicino ai laghi, ho dei bellissimi ricordi legati alla mia infanzia e a questo luogo, rievocati in questi giorni.

Come dicevo in questo luogo è decisiva la presenza dell'acqua.
Esistono due laghi a Monticchio, il lago grande e il lago piccolo. Questi due laghi hanno circa centomila anni. Il laghi si sono formati all' interno dei crateri del vulcano. Il lago Piccolo si è creato dopo l'ultima eruzione e l'acqua presente è acqua minerale. Le caratteristiche di quest'acqua sono legate alla natura stessa del luogo, hanno una doppia derivazione, una profonda legata alla risalita delle acque dagli acquiferi nelle grandi faglie che interessano il vulcano e anche di precipitazione meteorica. La prima destinazione di queste acque è il lago Piccolo queste si riversano nel lago Grande e da li nel fiume Ofanto. La presenza di anidride carbonica nell' acqua conferisce una giusta effervescenza e ha un ruolo attivo nell'arricchimento di sali minerali delle stesse acque.

Sui laghi di Monticchio si affaccia l'Abbazia di San Michele Arcangelo.
Fu fondata dai Benedettini nel X secolo e fu costruita su una grotta scavata nel tufo. La grotta naturale a picco sul lago Piccolo, fu consacrata a luogo di culto, in quanto secondo la tradizione, qui apparve alla popolazione l'Arcangelo Michele "eleggendo il sito a sua dimora eterna".
Dopo molte vicissitudini, passò ai Cappuccini, che fondarono una biblioteca e un lanificio. 
Oggi, il complesso abbaziale si articola su più piani, con la chiesa settecentesca e l'antichissima cappella di S. Michele, a piana quadrata, poggia sul suolo roccioso della primitiva grotta, in cui vi sono numerosi affreschi di epoca bizantina e medievale. All'Abbazia si accede percorrendo un sentiero immerso nella foresta di facci e lecci, a ridosso del Monte Vulture e da qui si può ammirare il meraviglioso panorama dei laghi sottostanti.
Oggi nell'Abbazia si trova un museo, che racconta la storia rurale del Vulture.

Foto storiche dell'Abbazia di San Michele Arcangelo, Monticchio

Un fenomeno per cui è conosciuto il mio territorio è quello del brigantaggio.
I briganti hanno in un certo senso valorizzato e trasformato questo territorio, il più conosciuto è Carmine Crocco, un bracciante di Rionero in Vulture che mise insieme le 47 bande di briganti della Basilicata, e con 4000 uomini tenne testa ad un esercito di 120000 soldati piemontesi.
Una figura importante di cui non si può non parlare raccontando la storia del Vulture.

Dalle foto si può ammirare la bellezza di questo luogo, caro a me ma anche a tutti i gli abitanti della zona del Vulture, un luogo ricco di storia, di architettura e di natura che tutti siamo interessati a preservare.
Oltre alla zona bella e il bel vedere però ci sono anche zone di degrado, costituite da baracche abusive nonostante i vari ordini di sgombero, per aiutare gli abusivi sono state però costruite delle strutture adiacenti in armonia con il paesaggio.









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