L' arte, fonte di interrogativi

Lo sguardo critico

Tre architetture


1) Frank Lloyd Wright, Casa sulla cascata, Bear Run 1935 



... Ma insieme a questi temi la casa non è più in alcun modo associabile a icone figurative, o a contrasti armonici di forme e materiali perché esprime tensioni che senza i temi sondati da tutta la nuova arte sa rebbero incomprensibili...



2) Ludwing Mies Van Der Rohe, Standt Gallery Berlino 
1962 - 1963



...Su questa strada Mies non può che inseguire archetipi antichi, come quello del tempio basamentale della sua StatGalerie, che realizza in una Berlino che ora interpreta attraverso il neoclassicismo di Schinkel ...



3) Thom Mayne, Morphois, Uffici Caltrans, Los Angeles (Installazione di Keith Sonnier) 2001 - 2004




... Si è circondati da schermi. Sia quelli televisivi, che diventano sottilissimi, sia da quelli dei PC, telefonini, navigatori, lettori di musica, videocamere, fotocamere eccetera. Questa onnipresenza dello schermo determina nell’abitante della città una condizione di avvolgimento, se non di bombardamento, da schermo e una condizione appunto strutturalmente digitale...


Movimento



Spirale Scura, Gunther Uecker, 1970


 



Gunther Uecker nasce nel 1930 a Wendorf, Mecklenburg, in Germania.
Nel 1957 inizia a dipinge opere nei colori bianco, nero o rosso con una struttura di punti o linee verticali o orizzontali che ne ricopre completamente la superficie. Allo stesso anno risalgono i primi lavori a rilievo in cui fa uso dei chiodi, primo passo di una sperimentazione che lo porta in seguito a porre sulla superficie del quadro altri oggetti, come ad esempio turaccioli o tubi di cartone. La superficie ricoperta di chiodi si pone come antitesi alla superficie dipinta e consente nello stesso tempo all’artista di esplorare l’articolazione della luce attraverso le ombre create dai chiodi.
A Düsseldorf nel 1961 Gunther UeckerHeinz Mack e Otto Piene fondano il Gruppo Zero. Gli aspetti che il gruppo decide di esplorare riguardano l’ambito cinetico-visuale, nasceva infatti in quel periodo l’Arte cinetica e loro rappresentarono l’area nord, quella tedesca del movimento.
Lavorando prima su sequenza equazionali regolari di chiodi, a partire dal 1960 l’artista ha introdotto forme organiche e ha realizzato i suoi primi “moduli rotanti”

L'artista del chiodo



Un verso di Majakovskij: “La poesia è fatta con un martello”è stato, per Gunther Uecker, il punto di partenza del suo percorso espressivo, infatti viene da anni definito “l’artista del chiodo”. 
Notissime sono le sue “stampe in rilievo”. Con la semplice pressione di chiodi contro la Büttenpapier (una pesante e candida carta fatta a mano da lui stesso) ha dato forma a opere d’arte uniche. Quel procedere è stato, come egli dice, l’immergersi nel vero realismo. Infatti, per lui, le emozioni sono insite nella mano, quando la mano è lo strumento e, il suo lavoro, poi si trasforma in arte. 
Quindi mani, chiodi, martello e carta come inizio; a seguire mani, chiodi e martello su tutte le superfici che si prestavano e si prestano, in piena simbiosi col poverismo e il concettuale delle origini.

"Ma il disegno, ben presto, non mi bastò più, perciò decisi di alzare il pugno ed entrare nella superficie. Come piantai il mio primo chiodo, uno di quelli lunghi, d’acciaio, che usano i carpentieri, su di un foglio, capii che in quell’oggetto, in quello strumento, in quel colpo secco, in quella penetrazione, sarebbe dimorata la mia essenza creativa. Da allora sono sempre entrato nella materia, sia fisicamente, con potenza, sia concettualmente, sostenuto dalla poesia che tale penetrazione in sé contiene, cioè, per il maschile, l’immergersi nel femminile per dare vita. E quale altra sintesi può esserci dell’esistere?".


Collage

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Mimmo Rotella (1918-2006) era un artista italiano, la cui figura è legata al movimento del Nouveau Réalisme e della Pop Art internazionale.
La caratteristica principale delle sue realizzazioni è la tecnica artistica che utilizza, il cosiddetto Décollage. I soggetti principali sono i manifesti cinematografici, ai quali sottrae parti per sostituirle con ritagli di altri poster.
Si vengono così a creare opere dinamiche, che danno vita a forme diverse, evidenziando il particolare fenomeno di accumulo tipico dei cartelloni cinematografici.

Il manifesto originario del grande classico holliwoodiano Casablanca (Michael Curtiz, 1942) era il seguente
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"Se questo aereo decollerà e tu non sarai con lui, te ne pentirai. Forse non oggi, forse non domani, ma presto… e per il resto della tua vita”
(Casablanca, 1942)

L'opera diventa così l'emblema di quell'aereo, l'aereo che rappresenta la libertà, la via di fuga da Casablanca.
Ritagli
Vortici e spirale
L'artista nel dècollage evoca i vortici delle turbine dell'aereo, che danno l'impressione di convergere tutti verso i visi dei protagonisti.
Gli strappi che incorniciano Rick e Ilsa (fatti a mano da Mimmo Rotella), stretti in un abbraccio malinconico, suggeriscono il grande amore passionale che li unisce ed evocano il potente vortice d'aria generato dall'aereo che decolla.






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